AMICHEVOLE con i Wild Bird 11 Giugno 2006 (BO)

REPORT

Tutto è iniziato praticamente per caso.
Da calendario la Black Jack avrebbe dovuto cimentarsi nel classico allenamento a Ravalle, poi nel giro di un paio di domeniche il programma è cambiato grazie ad un invito da parte degli amici Wild Bird di Bologna.
La proposta era un maxi game disputato nel loro strepitoso campo assieme ad altre squadre della zona.
Arriviamo puntualissimi nonostante gli imprevisti, sia quelli di percorso denominati “svista alla Max”, sia che per motivi logistici dato che siamo costretti a viaggiare separatamente:
Doctor e Malkar che partono da zona Ferrara;
Berto, Mystic, Mullà e Baby Face, da zona Cento;
Svedese, Balbo, Elton e Lilith, da zona Finale Emilia.
Ci troviamo tutti all’uscita dell’autostrada a Pian del Voglio e attendiamo i padroni di casa che di li a poco ci accompagnano al parcheggio dove lasciamo le macchine per raggiungere il campo base. Caricati di tutta l’attrezzatura partiamo in marcia per un kilometro scendendo verso la cosiddetta “valle delle aquile”, il paesaggio che ci si para davanti è splendido anche se già dai primi metri ci rendiamo conto di quanto faticosa sarà questa domenica, per noi che siamo abituati alla pianura, qualcuno già sta pensando con agonia al percorso inverso che ci aspetta quando dovremo tornare a casa, già fiaccati dalla giornata.
Mentre attendiamo le specifiche della missione, ci prepariamo e cominciamo a farci un’idea di quanta gente ha aderito a questa amichevole, le squadre disputanti sono i Wild Bird ovviamente, gli amici Argonauti, l’82^ e altri.
E’il momento di cominciare, alle squadre vengono spiegati i termini del gioco che consiste nel recupero obj disseminati nel campo, che origineranno dei punti, ad ogni squadra ne è stato assegnato uno personale da recuperare per primo proseguendo poi con il recupero degli altri, che se già in possesso della squadra avversaria, possono essere conquistati, ingaggiando e neutralizzando la persona designata al compito di conservare l’obj fino al termine della missione. Compito dei Wild Bird fare ostruzionismo a tutte le squadre disputanti, riappropriandosi degli obj e rimettendoli al loro posto.
Tempo assegnato alla missione 4/5 ore circa, dato che il termine di questa manche è stato stabilito per le 14,00, dopodiché inizierà la seconda missione.
Ci muoviamo in pattuglia, sfruttando la giornata per affinare la tecnica per il torneo che ci aspetta tra qualche settimana, in testa come osservatori Malkar e Baby Face, cartografo Doctor, Caposquadra Svedese, fucilieri a copertura del Caposquadra Lilith e Berto, vicecaposquadra Elton, retroguardia Balbo Mystic e Mullà che si è distinto in modo particolare per la precisione di tiro. Per raggiungere il nostro obj il percorso si è dimostrato particolarmente impervio, ci siamo trovati a camminare sul greto del torrente tra massi instabili spesso costretti a mettere i piedi (e non solo quelli) a bagno, a discendere e risalire pendii abbastanza ripidi aggrappandoci alla vegetazione, o ancora a saltare dislivelli di oltre un metro, cambiando spesso la direzione in quanto a volte la strada si dimostrava completamente inagibile. Poi, raggiunte le vicinanze dell’obiettivo, abbiamo cominciato ad ingaggiare con le squadre avversarie, avendo subito la meglio sull’attacco da parte dell’82^, costretti però dai componenti Wild Bird a non riuscire ad avvicinarci più di 5 metri dal punto “0”. Dopo parecchio tempo passato a difendere la nostra posizione e a provare diversi avvicinamenti su più fronti, Svedese decide di provare il tutto per tutto e si lancia alla conquista del tanto agognato obiettivo di gioco, ma i Wild Bird non perdonano e lo freddano appena riesce ad arrivare a meta. Niente da fare, ci abbiamo provato, ma alla fine nulla di fatto, tranne che la soddisfazione di aver dimostrato un valido affiatamento di squadra.
Ore 14,00, seconda “missione”:
Individuare e raggiungere un punto del campo non segnato sulla cartina, utilizzando soprattutto il naso alla ricerca di un aroma inconfondibile che segnala il punto di bivacco, conseguentemente fare la pancia a capanna per farci stare, salsiccia, costine, pancetta e coppa ben rosolata sulla griglia, bruschette e beveraggi vari.
In questo caso possiamo dire tutti “MISSIONE COMPIUTA”!
A parte gli scherzi, la giornata è stata fantastica sotto tutti i punti di vista, il tempo che è stato splendido, le squadre avversarie correttissime e di buona compagnia, inoltre, risultato di non poco conto, la Black Jack che ha dimostrato un affiatamento di gioco perfetto, nonostante i componenti provengono da gruppi diversi e non hanno avuto spesso l’opportunità di giocare insieme in allenamento.
Qualche neo c’è stato, ci siamo resi conto, ad esempio, di avere qualche difficoltà con la lettura delle cartine ma come da nostra abitudine, la coalizzazione della squadra e soprattutto la voglia di migliorarci e l’amicizia, ci porta come sempre a consultarci, discutere (a volte anche animatamente) e fare il punto della situazione sui temi che ci hanno visto in difetto per cercare di risolvere al meglio e il più rapidamente possibile le varie problematiche e incomprensioni incontrate, dovute soprattutto alla scarsa esperienza su tattiche, campi e situazioni così diverse da quelli in cui siamo abituati a giocare.
Mi chiedo a questo punto se l’individuazione del secondo “obiettivo” della giornata (zona grigliata) da parte dei Black Jack, praticamente nella prima mezz’ora di gioco, durante la 1^ missione, sia stato un caso fortuito.
Alle 18,00 lasciamo il campo e se al mattino eravamo preoccupati per il ritorno alle macchine, vi posso garantire che non avevamo per niente idea di quanto dura sarebbe stata la risalita, tranne per i “giovincelli del gruppo” che l’hanno percorsa praticamente correndo (che rabbia! Io avevo la lingua sotto le scarpe), ma vi posso garantire che è un esperienza da fare, bellissima e divertentissima, che tra l’altro sarà possibile ripetere visto che stanno progettando una nuova amichevole per il mese di Luglio.

A proposito di divertimento non posso non raccontarvi l’ultima della giornata:
Al rientro siamo in meno, Berto e Mystic non si sono fermati nel pomeriggio, quindi per far restare con noi Mullà e Baby Face, Doctor si offre di accompagnarli a casa. Parte del loro bagaglio viene diviso e messo in macchina di Elton dato che tutto non ci sta in quella di Doc e partiamo a “convoglio” alla via di casa Elton in testa, che controlla spesso di avere dietro il resto della “truppa”. Arriviamo a Bologna e appena imboccata la strada statale, dopo una rotatoria ed un semaforo, ci accorgiamo di non avere più dietro la macchina del Doc, Svedese chiama per verificare la loro posizione, mentre Elton ferma la macchina.
La telefonata….
Svedese: -Doc ma dove siete?-
Doc: – Vi stiamo seguendo-
Silenzio e gelo…. Ci giriamo, ricontrolliamo, ma di Doc nessuna traccia…..
Svedese: – “Chi” state seguendo, che noi siamo fermi in strada ad aspettarvi?-
Voi riuscite ad immaginare la situazione e le espressioni di quel momento?
Noi siamo scoppiati a ridere come pazzi!!!!!

Lilith

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