REPORT
Otto e trenta del mattino, siamo a Ravalle, campo di casa Black Jack.
Oggi niente allenamento, abbiamo ospiti.
I nostri antagonisti, gli Squalos di Bologna, arrivano di li a pochi minuti, da noi manca ancora qualcuno, ma, tempo di arrivare al campo base, ed ecco che anche i Black Jack sono praticamente al completo.
Numericamente siamo in vantaggio, quindi, mentre i “Boss” delle due squadre stanno stabilendo i giochi, optando per una serie di “two flags” da 45 minuti l’una, viene anche deciso di cedere quattro dei nostri alla squadra avversaria, per pareggiare il numero delle due formazioni: Sesto, Reo, Berna e Ramp accompagneranno gli amici Squalos, oltre che alla conquista degli obiettivi, anche alla conoscenza del nostro campo che, grazie alla rigogliosa vegetazione, ogni domenica diventa sempre più affascinante e ricco.
A Sniper il compito di arbitrare i giochi, tenendo a bada due squadre da tredici giocatori.
Ultimi preparativi, inforchiamo gli occhiali protettivi, un’accordata agli “strumenti” e siamo pronti a partire. Nove e trenta… Ok si comincia!
La prima missione, termina in parità:
La squadra guidata da Malkar, individua la bandiera avversaria quasi allo scadere del tempo, senza peraltro riuscire a raggiungere l’obiettivo, mentre la nostra difesa guidata da Svedese non è stata sottoposta ad un grosso lavoro in quanto ha cominciato ad intravedere la minaccia dell’attacco nemico solo qualche minuto prima della fine.
Ad onor del vero va detto che, a causa di una incomprensione sui confini del campo di gioco, la squadra avversaria ha faticato a trovare la bandiera, allungando il percorso di avvicinamento, perdendo quindi minuti preziosi, ma è anche vero che i cinque difensori avrebbero dato del filo da torcere prima di mollare l’osso.
Tra la prima e la seconda missione, Black Jack e Squalos tutti insieme, si sono presi una manciata di minuti per riprendere fiato e tra una sigaretta e una risata, sono stati chiariti e ristabiliti i confini del campo di gioco, fatti gli opportuni appunti sulle tecniche e sugli eventuali errori, discusso su come migliorare un’azione e non ultimo, scattate le foto ricordo.
La seconda gara invece, vede vincitori gli amici Squalos: Le due squadre sono in gamba e quasi come se si stessero studiando, portano avanti azioni caratterizzate da attacchi determinati ma cauti e difese quasi invalicabili. Il tempo passa e a pochissimi secondi dallo scadere dei 45 minuti a disposizione, la partita si scalda, i loro (nostri) Ramp e Berna arrivando dal lato destro rispetto alla bandiera, ingaggiano contro la difesa e, nonostante l’eliminazione di Berna, Ramp riesce a portare a casa la vittoria a trenta secondi prima della fine. Tecnicamente il punto va agli Squalos ma se vogliamo essere un po’ di parte (ovviamente in senso sportivo/affettivo), sono due componenti della Black Jack ad essere stati determinanti per la loro vittoria.
Pochi minuti di ristoro e si riparte per la terza e ultima missione della giornata, con qualche cambiamento sul fronte Black Jack: Il nostro arbitro Sniper, in crisi da astinenza da missione, decide di giocare almeno l’ultima della giornata, Berto rimane in panne con il suo armamentario e quindi opta per fare l’arbitro, inoltre alcuni dei nostri sono costretti a lasciare il campo per altri impegni, per cui rimaniamo in 10, mentre gli Squalos contano ancora 13 elementi.
La missione stavolta, si svolge con gli Squalos che partono in attacco massacrando in pochissimo tempo tre dei nostri in avanzamento e minacciando i quattro in difesa fin dai primi minuti di gioco, che resistono però strenuamente. Frattanto, i restanti tre della Black Jack, avanzano verso la bandiera avversaria arrivando quasi a vederla, purtroppo però un cecchino fredda Zippo, “l’anziano” del gruppo, lasciando in balia degli eventi due “spine” che dalla loro hanno tanta buona volontà ma pochissima esperienza, i quali decidono, rimanendo ormai pochi minuti al termine della gara, di tornare in aiuto della difesa per tentare almeno di far finire la partita in parità, decisione che si rivela comunque inutile, perché proprio per la mancanza di tempo il loro operato non risulta determinante. Contemporaneamente, uno degli amici Squalos riesce, scivolando come “un’anguilla” (testuali parole del giocatore a fine partita n.d.r) e coperto dal fuoco della sua squadra, a raggiungere ed impossessarsi della nostra bandiera, portando a casa la vittoria, con un gioco d’equipe pressante e deciso. Bravi ragazzi.
Un grazie agli Squalos di Bologna per aver contribuito alla realizzazione di questa bella giornata di gioco, ricca di spunti per migliorare la tecnica ma soprattutto caratterizzata da un clima “sereno”, oltre che sotto il profilo meteorologico, anche dal punto di vista umano.
Lilith.